Margarita Mamun, intervista esclusiva

Ciao Margarita! Visto che in Italia sei molto famosa e molte bambine ti amano e ammirano il tuo lavoro vorrei scrivere su di te un articolo per raccontare a tutti qualcosa di interessante sul loro idolo.

Cominciamo dalle origini… Da quanto tempo pratichi la ginnastica ritmica, chi ti ha portato e quando ti sei innamorata di questo sport?
Ho cominciato a praticare la ginnastica ritmica a 7 sette anni, relativamente molto tardi, perché quando sono arrivata in palestra tutte le bambine della mia età si allenavano già da tanto tempo, da quando avevano 3 – 4 anni. Ho dovuto recuperare il tempo perso. La ginnastica ritmica l’ho vista per la prima volta in TV quando trasmettevano il Grand Prix di Mosca, all’epoca gareggiavano ancora Alina Kabaeva, Irina Tchachina… Ho visto la gara e la ginnastica ritmica mi è piaciuta tanto che ho chiesto alla mia mamma di portarmici.

Chi era il primo dei tuoi idoli nell’infanzia?
Irina Tchachina.

Qual’è il tuo attrezzo preferito?
Mi piacciono tutti gli attrezzi, sono tutti diversi e belli.

Come ti ricordi il tuo periodo iniziale, quello in cui molte bambine abbandonano la ginnastica ritmica perché è un periodo difficile di stretching e altre cose che possono sembrare sgradevoli? O avevi delle doti particolari?
Non avevo doti particolari, allo stretching ci si abitua perché va cominciato appena inizi la ginnastica ritmica. E’ stato un pò difficile nei primi anni perché ho dovuto limitare il tempo che prima dedicavo alla famiglia, alla scuola e agli amici e dedicarlo maggiormente agli allenamenti, per questo era molto difficile inizialmente. Per fortuna i miei genitori mi hanno sempre sostenuto e gli sono molto grata per questo.

Adesso che sei nella nazionale russa, ci puoi raccontare com’è un tuo giorno di allenamento?
Di solito mi alzo alle 7:30. Alle 8 comincia la coreografia (danza classica alla sbarra, ndr) fino alle 10:30. Dopo di che comincia il primo allenamento che finisco all’incirca alle 13:00.  Dopo di che mi riposo, pranzo, a volte dormo, perché noi viviamo e ci alleniamo alla base di Novogorsk. Poi alle 15 ho il secondo allenamento che dura fino le 18-19. Dopo di che ceno, a volte faccio qualche procedura di recupero (piscina, sauna, crio sauna, procedure a infrarossi, massaggio, pressoterapia ecc., ndr), a volte esco a fare una passeggiata, poi vado a letto.

Spesso ti paragonano a Evgeniya Kanaeva, forse perché siete simili nello stile o anche fisicamente… E tu pensi che vi assomigliate in qualcosa?
Non lo so, sentirlo per me è una grande lusinga, perché per me Evgeniya è un grande idolo e cerco di assomigliarle non fisicamente, ma nel suo rapporto con la ginnastica ritmica e nel suo amore per lo sport.

Cosa consideri per te più interessante nella ginnastica ritmica?
Per me per esempio è molto interessante la creazione di un nuovo programma (esercizio, ndr), quando cerco la nuova musica, scelgo il body, insomma tutto il processo creativo. Scegliere nuovi attrezzi e innanzitutto esibirsi bene, regalare nuove emozioni positive agli allenatori e al pubblico che ti sostiene —-Rumore delle grida del pubblico all’Adriatic Arena—- Sorride e commenta: quando ti gridano cosi è la cosa più piacevole.


Secondo te in cosa consiste il segreto del successo nella ginnastica ritmica? 
Non lo so, forse la 
laboriosità e la forza di volontà. La forza di volontà per la vittoria, per l’auto-perfezionamento.

Potresti dare un consiglio alle piccole ginnaste?
Alle piccole ginnaste vorrei augurare successo in quello che fanno, di credere sempre in se stesse, e continuare sempre ad andare verso il loro obiettivo.

Grazie mille!

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